giovedì 3 novembre 2016

Westworld - Episodio 1 (Spoiler Alert)

"The Original"


Questo post è il seguito di una prima parte senza spoiler, che vi consiglio di leggere se non volete rovinarvi la trama o semplicemente vi va di seguire la recensione nella sua interezza.

Allora, dov'eravamo rimasti? Prima di parlare della opening, nella recensione spoiler free avevo accennato al dialogo di apertura. Questa prima sequenza più di ogni altra cosa ci introduce ai toni dell'opera mostrandoci alcune interessanti scelte stilistiche. Per chi come me ha visto i trailer non sarà stata una sorpresa scoprire subito che Dolores non è un essere umano, ma lo stesso quella posa immobile così in contrasto con la sua voce fuori campo ha avuto il potere di disorientarmi, facendomi domandare se quei discorsi si svolgessero nella sua mente o fossero presi da un altro momento nella storia (ai successivi episodi il compito di svelare questo primo, piccolo mistero).

L'episodio prosegue con un primo sguardo a questo Westworld, popolato da personaggi variamente caratterizzati che intrecciano i loro filoni narrativi non solo con gli ospiti paganti, ma anche tra loro. In questo modo seguiamo per la prima volta l'intreccio di Dolores, che ritrova il suo spasimante e lo conduce alla casa paterna per trovarla invasa da fuorilegge. Arrivato troppo tardi per salvare i genitori di lei, il cavalleresco Teddy riesce per lo meno a sventare la minaccia rapidamente prima che Dolores lo raggiunga di fronte all'ingresso... ed è proprio qui che facciamo la conoscenza di uno degli individui chiave di tutta la serie, l'inconfondibile Ed Harris (nominato nelle varie liste del cast semplicemente "l'uomo in nero").
Ed ci mostra subito un meccanismo fondamentale dell'esperienza di Westworld, nel quale le attrazioni (gli esseri sintetici che popolano il parco) non possono uccidere né ferire gli ospiti, i quali invece possono infierire sui personaggi come e quanto vogliono. E così il povero Teddy, come descritto da Ed, assolve il suo ruolo di perdente in amore (e qui James Marsden deve aver avuto più di qualche sensazione di déjà-vu) e viene ucciso mentre osserva impotente Ed trascinare Dolores verso il fienile.
Il dialogo iniziale arriva alla sua conclusione ottimista, in netto contrasto con la scena mostrata, e il tutto si chiude lasciandoci pieni di domande e attenti come scolaretti.

Senza alcun intermezzo, riprendiamo la routine di Dolores e Teddy come se nulla fosse successo. Come accennato durante l'episodio, ogni attrazione viene ritirata e riparata alla fine del proprio ciclo narrativo, e naturalmente le viene anche sottratto qualsiasi ricordo delle esperienze passate. Così ogni ciclo ricomincia ancora e ancora, ma non si ripete sempre allo stesso modo. Piccole variazioni possono mutare il risultato di alcuni eventi chiave per le trame precostruite, cambiamenti ai quali le attrazioni si adattano dinamicamente senza però distaccarsi mai troppo dal sentiero principale che sono chiamate a seguire. Questo almeno fino a quando alcune di esse non iniziano a presentare comportamenti fuori dall'ordinario che degenerano in veri e propri malfunzionamenti, tra cui spicca un bandito che trasforma la tipica sparatoria nel saloon in una scena dai toni assai più sinistri, lasciando due ospiti terrorizzati fino all'arrivo della squadra di recupero.
Le cause di questa piccola anomalia sono fatte risalire a un recente aggiornamento apportato dal progettista fondatore del parco, interpretato dall'ancor più inconfondibile Anthony Hopkins. Tale aggiornamento è volto a stimolare nelle attrazioni un comportamento sempre più naturale attraverso l'inserimento di gesti non più precaricati, bensì generati da un accesso non cosciente a ricordi di passate iterazioni (che, seppur cancellate, rimangono fisicamente in memoria fino all'effettiva sovrascrittura).

Tra i personaggi del parco affetti da questi strani comportamenti, il più danneggiato risulta essere l'amorevole padre di Dolores, il quale rimane intimamente turbato dal ritrovamento di una foto lasciata da un ospite nella quale osserva un mondo che gli è sconosciuto. Delle poche attrazioni anomale, sarà l'unica oltre al bandito del saloon ad essere sostituita e messa in magazzino assieme alle altre ritirate durante le oltre tre decadi di funzionamento del parco, ma non prima di aver consegnato il suo inquietante messaggio al proprio creatore attingendo voracemente a sue passate incarnazioni.
La chiusura del suo arco coincide con quella dell'episodio, che ci lascia con un'infinità di domande su ciascuno dei protagonisti e sul mondo nel quale si muovono come pedine. Dolores avrà riferito il vero riguardo ciò che le ha sussurrato suo padre prima di impazzire? E se è riuscita a mentire, è stato semplicemente per merito di questa anomalia dovuta all'aggiornamento?
Alla fine ci si riduce a chiedersi quale sia lo scopo di questi protagonisti, da Anthony Hopkins all'amministrazione del parco (i cui intenti secondari vengono accennati durante il dialogo sulla terrazza), per finire con l'uomo in nero e la sua misteriosa quest appena iniziata.

Come dicevo nella prima parte, per mia fortuna quando ho visto questo pilot con i miei amici avevamo a disposizione anche il secondo episodio. Se infatti le questioni più importanti troveranno risposta (speriamo) lungo il corso della stagione, altre sono state risolte già alla fine di questo episodio e confermate nel successivo.
Ad esempio, non so voi, ma io avevo interpretato l'invulnerabilità di Ed Harris alle pallottole di Teddy come la prova inconfutabile che Westworld fosse una realtà simulata come tante già viste al cinema. Sì, avevo notato anch'io le attrazioni nei laboratori mostrate fin dall'inizio dell'episodio, e non crediate che non l'avessi trovato strano, ma alla fine l'avevo interpretato come un lavoro fatto su dei modelli in "carne e ossa" di personaggi virtuali. In qualche modo questa spiegazione mi era sembrata più plausibile di una pistola che riconosce a chi sparare pallottole vere e a chi sassolini, senza contare che se puntata in faccia (ricordiamo che alcune attrazioni riservano atteggiamenti apertamente ostili a tutti, ospiti compresi) provocherebbe lo stesso danni molto gravi. Perciò, quando a un certo punto viene detto che nel parco non si sono verificati incidenti seri da oltre trent'anni, mi è sembrato impossibile che Westworld fosse reale e gli ospiti non si fossero mai fatti ammazzare per errore.
Beh, invece è così, e la cosa risulta chiara già prima della fine dell'episodio (ad esempio con il ritrovamento della fotografia), perciò almeno questa è risolta.

In conclusione, un pilot davvero molto ricco e ben strutturato, con un ritmo narrativo che fa letteralmente volare l'ora abbondante che richiede allo spettatore.
Se vi va di proseguire la discussione, potete lasciare un commento qui sotto (naturalmente, data la natura del post, è estremamente importante evitare spoiler riguardanti il proseguimento della serie).
Se invece volete leggere la recensione del secondo episodio, cliccate qui.

A presto, e buona visione.

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