"The Original"
Come ho già accennato nell'introduzione alla serie, ogni episodio verrà recensito in due parti, una senza rivelazioni sulla trama e un'altra in cui affrontare anche i dettagli apparentemente più insignificanti. Potete quindi continuare a leggere tranquillamente il post fino alla fine senza timore di incappare in qualche brutta sorpresa.
Ebbene, che dire? Il pilot si presenta benissimo già dalla prima sequenza (che per ora non descriverò, vi ho detto di stare tranquilli), subito dopo averci fatto immergere in una opening che è in sé una piccola opera d'arte come spesso accade con le serie targate HBO. Quanti hanno adorato come me l'inizio (e non solo) di ogni episodio di True Detective e Game of Thrones, e quanti altri dalla quarta stagione in poi cadevano puntualmente nell'illusione che forse stavolta l'episodio di True Blood avrebbe riportato la serie sulla retta via tracciata durante le prime tre annate solo perché ipnotizzati da quelle immagini grottesche che avevano in sottofondo le accattivanti note di Bad Things?
Il resto dell'episodio, leggermente più lungo dei successivi, intreccia dialoghi accattivanti al doveroso world building, presentandoci una miriade di personaggi e filoni narrativi e riuscendo a mostrare buona parte delle "regole" del gioco, lasciando al contempo più di un alone di mistero su dettagli fondamentali sia per la comprensione degli avvenimenti appena narrati, sia per il proseguimento della trama.
Alla fine dei 68 minuti (che a me e ai miei amici sono letteralmente volati) ci si ritrova piacevolmente stuzzicati e carichi di domande, con il desiderio di dare conferma alla propria personale interpretazione dei fatti.
Un pilot che quindi fa il suo lavoro, rendendo trepidante l'attesa già per il secondo episodio (che per mia fortuna quella sera ho visto di seguito al primo).
Se volete leggere il seguito (ricco di spoiler) della recensione, cliccate qui.
Se invece preferite passare direttamente recensione del secondo episodio (sempre spoiler free nella prima parte), cliccate qui.
A presto, e buona visione.
Ebbene, che dire? Il pilot si presenta benissimo già dalla prima sequenza (che per ora non descriverò, vi ho detto di stare tranquilli), subito dopo averci fatto immergere in una opening che è in sé una piccola opera d'arte come spesso accade con le serie targate HBO. Quanti hanno adorato come me l'inizio (e non solo) di ogni episodio di True Detective e Game of Thrones, e quanti altri dalla quarta stagione in poi cadevano puntualmente nell'illusione che forse stavolta l'episodio di True Blood avrebbe riportato la serie sulla retta via tracciata durante le prime tre annate solo perché ipnotizzati da quelle immagini grottesche che avevano in sottofondo le accattivanti note di Bad Things?
Il resto dell'episodio, leggermente più lungo dei successivi, intreccia dialoghi accattivanti al doveroso world building, presentandoci una miriade di personaggi e filoni narrativi e riuscendo a mostrare buona parte delle "regole" del gioco, lasciando al contempo più di un alone di mistero su dettagli fondamentali sia per la comprensione degli avvenimenti appena narrati, sia per il proseguimento della trama.
Alla fine dei 68 minuti (che a me e ai miei amici sono letteralmente volati) ci si ritrova piacevolmente stuzzicati e carichi di domande, con il desiderio di dare conferma alla propria personale interpretazione dei fatti.
Un pilot che quindi fa il suo lavoro, rendendo trepidante l'attesa già per il secondo episodio (che per mia fortuna quella sera ho visto di seguito al primo).
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Se invece preferite passare direttamente recensione del secondo episodio (sempre spoiler free nella prima parte), cliccate qui.
A presto, e buona visione.
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