Non so voi, ma a me piacciono molto le sorprese (quelle belle). Le adoro, ne vado matto, penso che aggiungano valore alla cosa in sé, come un regalo di Natale nel suo pacco rosso. Negli anni ho constatato che non per tutti è così, alcuni detestano l'incertezza che ne deriva, ma nella mia esperienza una bella sorpresa ha il potere di ridare un po' di meraviglia, poiché permette di testimoniare in prima persona l'esistenza di nuove possibilità o il ritrovamento di qualcosa che si credeva irrimediabilmente perduto.
È così che mi sono sentito all'uscita del cinema, piacevolmente sorpreso e con un sorriso a trentadue denti che non accennava ad abbassarsi.
Sono sempre stato un fan dei comic book movies, fin dai tempi in cui si potevano contare sulle dita di una mano. In quest'epoca in cui il genere rappresenta il maggior investimento da parte delle produzioni hollywoodiane, come in molti avevano previsto la qualità media dei prodotti è andata via via calando per la legge dei grandi numeri. I motivi e le riflessioni su questo fenomeno sono materiale per un altro post, ma opinioni a parte è innegabile che molti spettatori siano rimasti largamente delusi da alcuni titoli usciti di recente (solo quest'anno ricordiamo la striscia negativa rappresentata da Batman v Superman, X-Men: Apocalypse e Suicide Squad, tutti e tre pesantemente attaccati da pubblico e critica).
Cosa ancor peggiore, pellicole che risultano a malapena mediocri si trasformano in trionfi sotto la spinta del confronto positivo con quelli di cui sopra, abbassando ulteriormente le aspettative dello spettatore e riuscendo ad alienare sempre più il pubblico di non fedelissimi (alzi la mano chi non ha sentito gridare al capolavoro per Civil War).
Ma se state già cercando il numero a cui donare 2 euro, potete riporre il ricevitore. In misura variabile, ciascuno di questi film è stato un successo ai botteghini. Proprio come sopra, nemmeno le cause di questo fenomeno saranno oggetto di questo post, ma come potete immaginare le conseguenze (almeno a breve termine) sono e continueranno a essere la proliferazione di titoli analoghi.
E qui torniamo alla mia esperienza. Come per molti altri, il livellamento qualitativo di uno dei miei generi preferiti non è ancora bastato a farmi desistere dal dare una possibilità al nuovo titolo di turno, ma è lo stesso riuscito a smorzare pesantemente i miei entusiasmi.
Se all'uscita di Iron Man 3 ero furioso, soprattutto visto che avevo ancora in bocca il sapore del primo Avengers degustato appena un anno prima, quando sono andato a vedere Civil War ho avuto esattamente la blanda narrazione priva tanto di grosse sbavature quanto di buone idee che mi ero aspettato. Certo, si può sempre continuare a scavare (come ci hanno recentemente ricordato Batman e Superman), ma proprio per questo ormai mi ritengo mediamente soddisfatto quando un film di supereroi non mi provoca l'orticaria mentre me ne ritorno mestamente a casa.
Poi ho visto Doctor Strange.
Il film si apre dandoci un primo assaggio di uno dei traguardi che ormai reputavo tra i più insperati: la visione di un film in 3D che non facesse rimpiangere di dover guardare lo schermo attraverso occhialini di plastica.
Senza entrare troppo nel dettaglio, l'uso di questo strumento è stato fortemente smorzato già poco dopo il suo lancio, quando una certa fascia di spettatori ha sperimentato dei fastidi durante le proiezioni. Lungi dal rinunciare alla vendita di un biglietto sovrapprezzato, Hollywood ha ben pensato di proporre unicamente film in 3D con la profondità di un pezzo di carta. Così, dopo un periodo di assestamento, le vendite di biglietti per il formato tridimensionale sono crollate portando a una drastica riduzione degli spettacoli dedicati.
Perciò, quando un mio amico mi ha proposto di vedere Doctor Strange in 3D perché "dicono che questo sia fatto apposta", all'inizio ho glissato con poco entusiasmo e ci siamo lasciati col solito "poi vediamo". In seguito, però, quel briciolo di speranza che ancora alberga nel mio arido cuoricino mi ha fatto cambiare idea abbastanza per spostare l'ago della bilancia verso il sì, anche se appena appena.
Beh, cercando di trattenere gli spoiler, posso dirvi che il mio piccolo salto della fede stavolta è stato premiato.
Tornando alla pellicola, sarebbe riduttivo accostare quel sorriso a trentadue denti unicamente allo spettacolo per gli occhi offerto dalle immagini stereoscopiche.
Se la trama è tutto sommato quella tipica di una origin story, le interpretazioni e i dialoghi sono a livelli di ottimo come non se ne vedevano da anni in adattamenti di questo genere. Su tutti spiccano Benedict Cumberbatch e Tilda Swinton, sul cui rapporto si fonda tutta la tensione narrativa del film. Buoni anche i personaggi secondari, ma è soprattutto il ritmo a far sì che il tutto scorra senza intoppi dall'inizio alla fine. In questo Doctor Strange ricorda un po' la frizzantezza del primo Iron Man, del quale segue la struttura quasi passo passo, oltre alla scelta di un attore protagonista tra i più azzeccati.
Poiché non vorrei darvi l'impressione di non essere in grado di parlare di un film a tutto tondo solo perché sto ancora indossando i miei occhiali a cuoricino, concludo la recensione con i difetti di un prodotto che, per quanto buono e per quanto mi sia piaciuto, è ben lontano dall'essere perfetto.
La pecca più importante è sicuramente quella rappresentata da ogni film targato Marvel Studios, l'assenza di un antagonista all'altezza (eccezion fatta, naturalmente, per il Loki di Tom Hiddleston). Il range di questi villain è piuttosto limitato, si va dall'Obadiah Stane di Iron Man, che tutto sommato non era poi malaccio, all'insulso alieno blu dei Guardiani della Galassia, passando per lo scherzo di pessimo gusto rappresentato dal Mandarino. In quest'ottica, il Kaecilius di Doctor Strange si colloca probabilmente vicino al centro, ma per nostra fortuna i momenti salienti (che non vi svelo) riguardano altri personaggi e riescono a dare profondità alla storia regalando anche un finale degno di ciò che lo ha preceduto.
Un altro aspetto la cui negatività è sicuramente opinabile è che Doctor Strange attinge fortemente da idee a grande impatto visivo di altri film, uno fra tutti Inception. A mio modestissimo parere la cosa non rappresenta affatto un problema, anzi, e questo per due motivi: primo, tutti i film attingono da altre opere, Inception stesso non era certo il primo a proporre innovazioni e concetti di un certo calibro; secondo, Doctor Strange non si limita a imitare, ma sviluppa enormemente ciò a cui si ispira e lo fa evolvere in qualcosa di completamente nuovo e assai più ampio. Perciò, se siete stanchi di vedere certi accorgimenti, probabilmente questo film non fa per voi, ma se invece li avete apprezzati e siete curiosi di osservarne le nuove frontiere, allora preparate gli occhialini.
A presto, e buona visione.
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