giovedì 16 febbraio 2017

Split - Adesso parliamo del finale (Spoiler Alert)

Dopo avervi introdotto a tutti i retroscena del caso, è arrivato finalmente il momento di parlare apertamente di quanto succede in quell'ultima scena.

Anche se lo ripeto praticamente a ogni recensione con su scritto "Spoiler Alert", mai come questa volta è importante che capiate che se avete anche soltanto la minima intenzione di guardare Split, è bene che interrompiate la lettura del post e che evitiate accuratamente ogni articolo, recensione o perfino commento riguardo al suddetto film e soprattutto al finale.

Un supporto visivo aiuta sempre

Ora che siamo tutti sulla stessa barca e parliamo la stessa lingua sintonizzati sulla stessa lunghezza d'onda, devo dirvelo, io proprio non me l'aspettavo.
Ecco, tutto questo ambaradan per un commento così insulsamente banale, complimenti a me stesso.
Prima ancora del contenuto dello spoiler, ciò che mi ha lasciato di sale è stata la sua natura. Lo ammetto, di solito le cose vanno quasi di pari passo, nel senso che alla fine di un thriller non è insolito trovare una scena rivelatrice di qualche tipo, ragion per cui il vero finale a sorpresa è soprattutto quello che arriva quando non te ne aspetti uno.
Come vi ho detto, nel caso di Shyamalan è ormai quasi una prassi, ma in questo caso il twist non riguarda il destino di questo o quel protagonista o il significato delle sue azioni, non si tratta di riscrivere la natura dell'universo narrativo appena visitato. Niente fantasmi, niente mostri finti, niente doppie personalità (cioè... niente personalità occulte, le 24 del protagonista sono apertamente mostrate o per lo meno citate). La storia di Kevin rimane la stessa, il destino delle tre ragazze che rapisce all'inizio non cambia, e nessuna azione verrà reinterpretata durante un'eventuale seconda visione; no, ciò che cambia è qualcosa che avevamo dato per scontato, qualcosa che si dà sempre per scontato, e cioè che il film che abbiamo visto non sia una storia a sé, ma una serie di eventi collegati nel tempo e nello spazio a quelli di un altro film di Shyamalan, tra l'altro uno dei migliori.

Quando la scena inizia nel bar e una musica familiare si insinua nelle nostre menti, alcuni in sala hanno immediatamente la mia stessa reazione, memori di quella colonna sonora particolarmente incisiva che tanto aveva caratterizzato la pellicola cui fa da richiamo. E appena la telecamera stacca su una ragazza intenta come tutti a guardare il notiziario, il suo commento ci fa salire una pelle d'oca che ci rammenta che le sorprese esistono, sono ancora possibili a dispetto dell'esperienza e del cinismo che ciascuno di noi accumula negli anni.
Quel dialogo è ancora stampato nella mia mente, anche perché sono soltanto poche battute, le quali però percuotono la testa dello spettatore come colpi di martello. Così, mentre la donna al notiziario si riferisce al neo-scoperto criminale col sinistro nome di "L'orda", per via delle sue numerose personalità, la ragazza commenta con un'amica:

- È come quel tizio sulla sedia a rotelle che arrestarono quindici anni fa, com'è che si chiamava?

E mentre la telecamera si avvicina, al suo fianco scorgiamo Bruce Willis il quale risponde all'unisono con la nostra vocina interiore:

- "L'uomo di vetro".

Boom!

La mia mente

All'uscita tutti ne parlavamo, con quei pochi che non avevano colto la citazione che si facevano spiegare dagli amici ultraeccitati chi fosse "L'uomo di vetro" e soprattutto cosa significasse per un eventuale seguito.

Devo dargliene atto, stavolta M. Night è riuscito a farci saltare sulla poltrona, soprattutto perché Unbreakable è uno dei suoi film più amati e i fan hanno sempre desiderato un bel seguito. 
È questa la vera genialata, non tanto il fatto in sé che i due film siano collegati, quanto l'aver scoperto che Unbreakable avrà un insperato seguito non da un'intervista o una dichiarazione, non da un trailer o uno speciale, ma dall'ultima scena di un film che in teoria non c'entrava niente. Questo è uno di quei casi più unici che rari di sinergia d'intenti e forza di volontà, in cui i produttori hanno resistito alla tentazione di dichiarare il collegamento in fase di marketing e sono altresì riusciti a non far trapelare la presenza di una star come Bruce Willis all'interno del cast (in questi giorni ho scoperto che la scena in questione era stata rimossa perfino dai test screening, che sono delle visioni di prova con un pubblico selezionato per individuare eventuali correzioni dell'ultimo minuto).
Se perciò come film questo Split può essere visto o non visto a seconda dei gusti e senza troppi patemi (al contrario, che so, di uno sconclusionato Miss Peregrine o al contrario di un imperdibile Doctor Strange), l'esperienza di quella scena finale è qualcosa di così peculiare che sono contento di essere finito praticamente per caso in quella sala. Al ritorno volevo già parlarne con tutti quelli che conosco, ma almeno da queste parti nessuno dei miei amici pare aver ancora avuto l'occasione di sperimentare tale sorpresa.

Visto perciò che finalmente ho pubblicato il post, sarò molto contento se vorrete condividere con me pensieri e opinioni su tutta la questione. Come sempre, potete usare la sezione qui in fondo o consultare la pagina Facebook, seguendo la quale resterete sempre aggiornati su eventuali attività. Se invece vi va di ricevere via e-mail ogni aggiornamento del blog, potete inserire l'indirizzo in quella barra in alto a sinistra e cliccare su "Submit".

A presto, e buona visione.

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